martedì 22 novembre 2011

21.11.11



antonella: senso di allegrezza e vivacità , invito alla festa. Siamo partiti insieme, ma come unità separate, man mano che "salivamo" non eravamo più separati, ma partecipavamo all'energia collettiva.

maria cristina: Ho visto noi diventare una freccia che puntava verso l'alto . Ho cercato di esprimere amore per le anime. È stato difficile mantenere la concentrazione . Bagliori luminosi . Gli ultimi minuti mi sono addormentata . Sono stata bene ma non solo a livello personale

claudia: Ringrazio le anime che ci hanno accolto. Come degli alchimisti nostro compito è distillare Amore. Arriva dal mondo delle anime fin sulla terra,  appesantendosi man mano che scende, divenendo più umano, amore. Per sollevare gli uomini deve trasformarsi, purificarsi di nuovo. Deve tornare su arricchito di consapevolezza. Dobbiamo aiutare questo processo, col fuoco (energia), con gli alambicchi (il percorso) la distillazione. Una sola goccia di Amor puro è una potenza assoluta (può salvare il mondo).
Sembra quasi un macrocosmo della meditazione che ho fatto ieri*, i raggi di luce colti e moltiplicati in quei  cristalli (micro) come i lunghi percorsi di  purificazione nel vetro della distillazione (macro) , dalla terra al cielo.
*21.11.11 [Ho meditato comunque. Mi sono sembrati 5 minuti. Sull'altro piano dell'esistenza, come cristalli, dal buio, imparavamo a scovare il più minimo raggio luminoso di ognuno, e ad amplificarlo (riflettendolo infinite volte nel cristallo stesso) fino a renderlo una bobina di energia luminosa. Per fare la luce dal buio, basta capire e cogliere quel raggio ed averne cura costante. Così potremmo creare energia anche sul piano fisico. Buonanotte.
Ho fatto lo stesso perché lo sentivo. Abbiamo creato un luogo, con un ritmo. Lo ho sentito chiaro e non va lasciato adesso.]

francesca: Momenti di luce abbagliante alternati a momenti di oscurità, qualcosa che pulsava e si rigenerava dal vuoto si faceva pieno e dal pieno si svuotava. Mi è sembrato di vedere un volto, forse quello del maestro Moira. Freddo e pizzicore ai piedi come se stessi camminando su sassolini aguzzi. La coda dello scorpione lo trafigge e poi diventa la freccia del sagittario, quello che era dentro va verso il fuori. Grazie a tutti e scusate come sempre la mia confusione. Un abbraccio. Buonanotte.

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